Jean Paul Gaultier
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Autunno-Inverno 2010/11 – Tutto quello che riguardava questo spettacolo era transnazionale. Dall’invito, alla band live di balalaika russa e banjo, all’abbigliamento colorato che includeva berretti di pelle e turbanti d’oro vivacemente ricamati o con oro metallico. I cappelli erano certamente importanti. I cappelli di pelliccia nepalese erano centrali per i soprabiti che comprendevano collant giallo brillante o verde sgargiante e stampe azteche su calzini di lana all’altezza della coscia. Molti abiti erano drammatizzati così un paio di pantaloni beige non erano a vita alta ma all’altezza del torace e le spalline dei cappotti erano più ampie del solito, accenno agli anni ottanta. La collezione culturale ha collegato le nazioni con la pretesa dell’idea del multi nazionalismo : abiti felpa stavano sopra pantaloni di seta cinese ricamata; platform asiatiche di legno prima delle Mary Jane; le camice con il collo alla coreana sotto cappotti a scacchi; fermagli per il collo aborigeni e cavigliere indiane; l’elenco è interminabile. Un elenco interminabile che punta al miscuglio di stampe, colori, tessuti e qualsiasi cosa che era gettata nel mix.