Bianca Jagger
Non si può pensare a Bianca Jagger senza che la mente corra all’immagine di una delle più maestose entrate in scena di sempre: in occasione del suo trentesimo compleanno, in sella ad un cavallo bianco nello Studio 54, vestita con un sontuoso abito di Halston che lasciava le spalle scoperte. La Jagger diede allora un contributo essenziale nel portare alla ribalta il club newyorchese, facendovi numerose feste verso la fine degli anni Settanta in compagnia di alcuni collaboratori e amici come Roy Halston, Andy Warhol, Liza Minnelli, e il marito Mick Jagger.
Tuttavia, prima di buttarsi in champagne, feste e scollature vertiginose, Bianca Perez-Maora Macias trascorse la sua infanzia a Managua, Nicaragua, con la madre e due fratelli. Dopo aver ottenuto una borsa di studio presso il “Paris Institute of Political Studies” viaggiò per tutta la sua giovinezza. Nel 1970 incontrò Mick Jagger ad una festa dopo un concerto dei Rolling Stones che, stando a quanto si dice, impressionò con la sua padronanza del francese. Si sposarono l’anno successivo a Saint-Tropez, mentre Bianca era al quarto mese di gravidanza, dalla quale sarebbe nata la figlia Jade.
Sebbene i vestiti per il matrimonio della coppia fossero stati disegnati entrambi da Yves Saint Laurent, la moderna interpretazione di Bianca del classico abito nuziale – un tailleur con gonna bianca lunga e una giacca con profonda scollatura – mise decisamente in ombra l’abito del leader dei Rolling Stones.
Con la sua altezza, il corpo flessuoso, gli zigomi decisamente alti e il suo aspetto esotico, la Jagger iniziò una carriera come modella, posando per famosi fotografi come Warhol e Richard Avedon, guadagnandosi anche la copertina di Vogue nel marzo del 1974.
L’icona diventò un’istituzione per i frequentatori dello Studio 54, fotografata spesso in abiti monospalla con drappeggi in bianco e nero o metallizzati, kaftani di seta a stampe, vestiti con cappuccio e tute, divenendo così anche il simbolo stesso dell’eleganza e della semplicità tipicamente anni Settanta. Alternava spesso i suoi lussuosi abiti con tute strutturate e confezionate su misura, arricchite con fasce decorative, turbanti, stole di pelliccia e girocolli di perle.
Divorziò da Mick Jagger nel 1978, ma la rottura influenzò minimamente la sua presenza nel jet set e la sua reputazione. Lo stile di Bianca non smise di essere audace e convincente come sempre, continuando a fare da musa ad Halston e Warhol.
La Jagger dedicò inoltre la sua vita all’attivismo per i diritti umani, creando la fondazione Bianca Jagger e lavorando spesso per migliorare le condizioni del proprio paese, il Nicaragua. Divenne infine Ambasciatrice di buona volontà e presidente del World Future Council, mettendo la sua fama al servizio di attività benefiche.